sabato 4 gennaio 2014

Svolte

Ho aspettato un po' prima di scrivere; quattro giorni dentro ad un nuovo anno, in cui mi sono lasciata invadere da sensazioni nuove. Mi sembra quasi strano, anche solo pensarci, ma è una diversità tutta positiva, quindi, anche se non ne ho il controllo, credo che mi ci butterò dentro.
Alla svolta allo scadere della mezzanotte, al "tre, due, uno" ed è tutto diverso, non ho mai creduto; eppure, le cose inaspettate sono sempre le più belle.
Inaspettate come quegli occhi e quella bocca, come guardare una persona nuova, come quel minuscolo puntino brillante che si è acceso da qualche parte dentro di me. Senza rendersene conto pensare: "ehi, mi piace". All'improvviso, a prescindere da ogni possibile implicazione o da qualsiasi conseguenza, una vertigine di felicità.
Avevo solo un amore, consumato ma pesante, il mio muro, impossibile sta spostare o da scalfire, un peso sul cuore, sulla testa e sullo stomaco. È come se quel sentimento invadente, che non mi faceva muovere, stesse facendo spazio ad un'altra sensazione, che non avrei ma pensato di poter provare. Dentro di me si è creato un piccolo posto, per qualcos'altro, per qualcun altro. Spero che si allarghi.

Ho un amico che quando sente le vertigini ha paura, e non si butta. Si allontana con quell'aria da duro, che in fondo non gli riesce troppo bene. Mica scemo, lo riconosco. Il fatto è che non sa come comportarsi; quando il cuore si fa traballante, ci sentiamo tutti un po' più piccoli. Beh, oggi gli auguro di avere paura ancora per un po', perché vorrà dire che non sarà tornato indietro. Sono certa che quando aprirà gli occhi, tra le mani avrà solo le sensazioni più positive.
Quando più ne avrai bisogno pensa a me; pensa alla tua amica, che sicuramente sarà messa peggio, e a quando ha confessato a quel ragazzo che conosceva da appena 48 ore che gli piaceva il suo profumo.

Vi auguro un 2014 pieno di vertigini.
L.