Sono distratta, non guardo le persone con attenzione, le dimentico subito.
Non fosse per le piccole fissazioni con cui indago certe sezioni di mondo. Allora starei a guardare per ore.
Hai gli occhi... Cerco la parola giusta. Liquidi. Hai gli occhi liquidi. E mentre lo dico diventano ancora più liquidi. Come il mare, come l'oro fuso e altri metalli sciolti, come la lava. Mi immergo del tutto; con tutta la testa e i capelli sciolti, e apro gli occhi. Sott'acqua.
Dovremmo sempre fare i primi passi in mare, dove ci sono i sassi e poi non si tocca più. In costante equilibrio precario. Siamo portati ad azionare decine di muscoli che ci consentano di restare stabili, ma senza sforzo. Sostanza in movimento.
Si muovono e mi svegliano; un battito di ciglia -lunghe come alghe galleggianti, arrivano fino a me- mi riporta qua.
E allora smetto, chiudo gli occhi e poi li riapro.