domenica 15 dicembre 2013

Vestiti del cuore




Il primo capo a cui ho voluto bene è stata la felpa rosa delle medie, la mia preferita.
Separarmene è stato uno degli episodi più tristi della mia adolescenza, ma mi è stata accanto lungamente, indispensabile e sempre presente nelle giornate più importanti. L'ho amata tanto, e glielo ho sempre dimostrato finché ho potuto, indossandola fino a consumarla, fino a bucare le maniche a contatto con i banchi di scuola. La mia felpa aveva tutte le qualità che si sarebbero potute desiderare, e ai miei occhi di ragazzina era, se non proprio magica, sicuramente molto speciale. La comodità del tessuto felpato, di per sé, era un ottimo punto di partenza, senza contare l'ovvia ma preziosa presenza del cappuccio. Il colpo di fulmine è accaduto grazie al colore, rosa quanto bastava, non troppo carico né troppo tenue. Mi piaceva ostentare il mio amore per quella tonalità, che non era banalmente femminile, era il MIO colore preferito. Tengo a sottolinearlo; ricordo perfettamente con quanta serietà affrontai la decisione del colore preferito. Si trattava di una questione importante, che come tale necessitava un ragionamento tutt'altro che superficiale e che, non a caso, ha avuto diverse fasi. Bisogna specificare che negli anni novanta, almeno in quelli che ho vissuto io, una certa tendenza di stile portava la stragrande maggioranza delle femminucce a scegliere l'azzurro come proprio colore, per lo stesso principio con cui invece snobbavano principesse, tulle rosa, orsetti e cuoricini. Io credo che lo scopo fosse quello di andare controcorrente, in un impeto di ribellione di tante piccole femministe che lottano per la rivendicazione della libertà di scelta del colore azzurro. Mi adeguai, ma solo come soluzione temporanea, finché non trovai quella che mi sembrò ottimale. Io non avrei avuto un colore preferito; a me piacevano tutti e tutti sarebbero stati i miei colori, come quelli dell'arcobaleno. Enormemente soddisfatta, ho avuto il mio momento alternativo. C'è stata un'altra parentesi, che solitamente ometto perché non mi piace molto, ma per onor di cronaca accennerò anche alla mia fase arancione. Insomma, bisognava scegliere, e quella era la via di mezzo preferibile: colore del tramonto, non troppo giallo e non troppo rosso. Poi ho capito che avevo bisogno di dichiarare il mio amore, unico e incondizionato, per il rosa.
Ah, ultimo ma non meno importante, la mia felpa era famosa. Quando uscì il terzo film di Harry Potter e la vidi sullo schermo indosso ad Hermione, mi riempii di orgoglio per la mia super felpa rosa. Adesso, anche se probabilmente non si direbbe, fingo di essere grande, motivo per cui non posso nemmeno più vantarmi delle attrici che mi "copiano" il look. Ma la moda mi salva: ciò che adoro è come attraverso i dettagli o i tessuti permette ogni più piccola forma di espressione, mixando, sperimentando, accostando le più diverse idee. Così, qualcosa della mia infanzia e della mia adolescenza è rimasto anche nel mio modo di vestire, come una delle tante influenze; in fondo anche Goffmann dice che noi siamo(anche)ciò che indossiamo, e insomma, io non l'avrei saputo dire in modo più chiaro e conciso.
Fermo restando il mio amore per le felpe, oggi ho scelto un maglione cipria. La comodità c'è tutta, il rosa pure.
L.





3 commenti:

  1. Che bello questo post e anche le foto :)
    Ti ho appena conosciuta grazie alla mia amicablogger (sì, lo spazio non l'ho messo a posta!) Giulia :)
    "Perfect Christmas Presents" prima del Natale. Aspetto di sapere se ti sono piaciuti i miei spunti per questo Natale :)
    xoxo

    Chiara from Vogue at Breakfast

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  2. Grazie mille Chiara!
    Sono "piccolina", direi appena nata, quindi questi primi commenti mi fanno ancora più piacere. Il piccolo spazio di Ludi, ovviamente, è sempre impaziente di nuove visite!
    Ps. Le foto le ha scattate proprio Giulia;)
    L.

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  3. Warm outfit!!..........;)
    Great look dear!!

    http://www.jollychic.com/?a_aid=SIRIUSIT

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