martedì 5 novembre 2013

Cara Molly


Forse oggi è avvenuto uno scatto dentro di me. Mille idee si sono così spesso agitate nella mia testa, 

in un modo disordinato che un po' mi faceva star male a causa della mia incapacità di compiutezza. Ho sempre pensato di essere troppo pigra, una che inizia le cose e le lascia ancora prima di arrivare a metà. La noia, la paura; sentimenti che mi chiudono la gola. Mi dicevo di non essere pronta: "non hai niente da dire, non ancora abbastanza; devi vivere un po' di più". E invece forse sono pronta. Credo di voler dare una forma a quello che ho dentro; sono così tante le possibilità di espressione di noi stessi, infinitesimali, che forse mi conviene iniziare.
Quindi ti sto dicendo tutto ciò per ringraziarti, forse per pura gioia e istinto di condivisione, e forse anche un po' perchè è giusto così data la consapevolezza che gran parte di ciò che ho, e che sono, lo devo agli incontri che ho fatto, alle cose che ho visto, sentito, indossato, mangiato, scoperto per caso o cercato, insomma, alla nostra stupenda capacità di percepire, penetrare e poi far nostra la meraviglia che incontriamo.
Ludovica M.


Questo è parte di ciò che, appena ieri, mi sono precipitata a scrivere ad una ragazza scoperta per caso: si chiama Camilla. Ho voluto farlo in fretta, per non perdere l'immediatezza del vortice emozionale che mi ha investito leggendo le sue parole. È spiazzante come, con quanta precisione, le casualità ci conducano a scoprire parti di noi stesse, e le facciano vibrare come corde tese, con quel po' di velata violenza che talvolta serve a dare il sale alla vita. Questo è il motivo per cui sto scrivendo; questa, in parte, sono io. Credo nelle sfumature e nella grandezza delle piccole cose, nelle vibrazioni che ci avvolgono e che, in fondo, rendono grande l'umanità, unendo le persone le une alle altre tramite legami tanto fragili e squilibrati quanto potenzialmente indissolubili.
Alcuni sostengono che il caso non esista. Forse è vero, forse è un concetto svuotato dalle opinioni comuni che ci vogliono più distratti e passivi, che troppo spesso sovrasta e si contrappone alla potenzialità delle nostre intuizioni e volontà. Bisognerebbe avere un'idea meno riduttiva del caso, e dare più peso alle possibilità di scelta ed azione. Se ieri è stato un caso, oggi sto scegliendo la mia mossa. Questi sono gli anni preziosi che viviamo, mentre le nostre facoltà sono in tensione e assorbiamo tutto, anche ciò di cui non ci accorgiamo: voglio dargli una voce.
Ok, pronti e via. Lo sto facendo.  

Camilla,
Tu non sai chi sono, io non so chi sei, eppure ho sentito il bisogno di scriverti.  


È iniziato così; ora devo solo prendere coraggio ed andare avanti. Excelsior!

L.

4 commenti:

  1. Come ti ho già detto: belle parole, davvero. Ora ti leggerò anche qui! Buon proseguimento, ti voglio bene!

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  2. Ma che brava che sei, e che belle parole! Ti seguirò sicuramente

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